Paperino 525: restate nel passato


Ho apprezzato molto questo numero, come al solito. Le storie spaziano dal 1988 al 2016. La peggiore è quella inedita, che non supera nessuna delle altre per la sua scarsa qualità. Paperino dovrebbe concentrarsi maggiormente sugli anni '80 e '90, e al massimo arrivare fino al 2010, ovvero fermarsi prima dell'era dei social, un ambiente già eccessivamente esplorato da Topolino, le cui storie recenti lasciano molto a desiderare. Le storie migliori di questo numero sono effettivamente quelle degli anni '80 e '90. Purtroppo, a partire dal 2000, molte storie hanno perso un po' di arte e spensieratezza. Le meno riuscite sono quelle in cui Paperino e Paperoga sono agenti segreti; queste storie dovrebbero essere evitate perché sono le più recenti e quindi le meno interessanti e troppo ripetitive.


Analizzerò in particolare tre storie: le peggiori due e poi la migliore.


Appbracadabra (troppo attuale)


Tenetevi pure le vostre storie inedite, ci sono di nuove! La prima storia è un tripudio di colori troppo esagerati, tanto da farci rimpiangere le tavole colorate a intervalli degli anni '60, in cui la trama era più importante del colore. La trama, infatti, qui lascia a desiderare, in particolare perché mette in mostra i vizi moderni: l'uso del cellulare, dei social, dei selfie, delle applicazioni, e la storia ne risente, risultando sciatta e poco originale. Inoltre, è divisa in cinque parti e, dato che si tratta di un mensile, significa cinque mesi! Assurdo!


Paperino e Gastone blogger al parco (2016)


Questa storia del 2016 inizia a mostrare tutte le caratteristiche di quelle rovinate dai social. Nel 2016 la situazione non era ancora critica come ora, ma YouTube dominava e, più che i blogger come dice il titolo, c'erano gli YouTuber, un gruppo che è andato scomparendo con l'avvento di Instagram. Dato che i social non vengono mai chiamati per quello che sono ma solo presentati con nomi parodistici, YouTube è in realtà qui Goosepap. Topolino ha sempre avuto un problema con queste parodie, che sono orribili e non riesce a scegliere un nome univoco per lo stesso social, tanto che YouTube viene a volte chiamato Youpap. Non si sa quale sia peggio. I tempi antichi, per così dire, sono evidenziati dal fatto che Paperino inizialmente usa una telecamera come ancora avveniva nel 2016, ma ormai sono estinte. Trovo noioso ogni riferimento a Internet e ai social nelle storie di Topolino, perché li rendono patetici e evidenziano un aspetto umano decisamente degenerato.


Paperino e il magazzino dei mondi (1989)


In questa storia, Paperino è alle prese con un lavoro giornaliero diverso da quello che vediamo di solito, ovvero lavora in un ufficio e ciò lo rende più umano e dunque più accattivante, perché è facile per tutti riconoscersi in lui. In effetti, questi fumetti non erano indirizzati solo ad un pubblico infantile, ma anche ai genitori. Infatti, si nota come molte storie affrontano argomenti della vita quotidiana e in questo ho trovato anche un messaggio molto stimolante. È una storia in cui c'è stato un lavoro di inventiva, di sviluppo e una messa in scena piacevole e sempre divertente. Ottimo.


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