Review: Non lasciarmi

Non lasciarmi Non lasciarmi by Kazuo Ishiguro
My rating: 3 of 5 stars

Sconvolgente

hermio

Spettacolare. Questo scrittore mi stupisce ogni volta. Nonostante avessi già visto il film, rimango piacevolmente sorpresa da come la stessa identica trama sia stata esposta nel libro, e la trovo migliore.

Punto primo: i sentimenti. La protagonista parla in prima persona proprio come nel film, ma riesce a trasmettere le situazioni in modo più profondo e in grado di farci capire la reale intenzione (forse) dello scrittore con la sua idea geniale: si voleva far capire che tutti hanno sentimenti. Anche quei cloni che erano stati creati per essere solo una fonte di organi da donare erano come tutti gli altri, e anche se ciò viene accennato nel film, è molto più palese dalla lettura, e per questo sconvolgente. Essendo animalista, non posso fare altro che paragonare tutto ciò a un allevamento: animali che vengono allevati per essere mangiati. Nonostante tutto anche loro sarebbero in grado di vivere la loro vita in libertà e andare avanti se solo potessero farlo. E tutta questa storia dei sentimenti mi fa arrivare alla seconda questione.

Punto secondo: non si parla principalmente solo di amore. Il film è focalizzato sul triangolo amoroso dei tre ragazzi: la protagonista, Kathy, la sua amica Ruth e Tommy. Nel libro invece si dà molto più spazio all'amicizia tra le due ragazze e anche ad altri argomenti. Tommy c'è ovviamente, e ci sono le situazioni che il film ha riproposto, ma c'è molto di più. Non è una storia d'amore, c'è l'amore perché fa parte della vita, e anche questo serve per far capire come loro erano uguali agli altri, però non è subito preponderante. E anche questo rende il libro migliore.

Punto terzo: è straordinario come lo scrittore riesca a impersonare una ragazza! Se non avessi saputo che era uno scrittore, avrei pensato che fosse stata una scrittrice. E non sa impersonare solo le femmine, perché arrivo dalla lettura di "Quel che resta del giorno" in cui prende la parola un maggiordomo, e lì era super credibile anche in quella veste. Quindi il suo stile di scrittura è veritiero, ricercato, approfondito e capace di farci credere che quella che parla è veramente una ragazza destinata a cedere i suoi organi, e che quello che parlava in "Quel che resta del giorno" era un maggiordomo degli anni '50! Questo scrittore è una fonte di fantastiche sorprese letterarie!

Entrambi i libri sono un flusso di coscienza e per questo risentono del disordine del racconto, che non va sempre in modo lineare come invece succede nel film. Ed è in questo che il film supera il libro, perché permette una migliore chiarezza, anche se la coerenza rimane e tutto quello che viene esposto è chiaro. Seppur nella loro estrema diversità, i libri si somigliano molto: sono costruiti con flashback con rimandi al presente che rievoca situazioni, e il flashback riguarda tutta la vita e i momenti salienti rivisti in anni diversi, proprio come i pensieri. Dunque, come flusso di coscienza è veritiero e ben fatto, anche se a volte un po’ confusionario, ma proprio per questo è più credibile, anche se è più difficile.

Andando avanti e raggiungendo le loro età da teenager, la scrittura cambia e diventa più simile al film, anche se il libro è più ardito: c'è un linguaggio più spinto, non scene, ma linguaggio. C'è tutta la parte delle loro relazioni, delle relazioni che hanno anche con altri, un po' più approfondita. Forse troppo? Non credo, perché comunque è uno stile di scrittura che riproduce un modo di parlare amichevole e liberale, come se Kathy stesse parlando a noi e non da sola in un diario. Lo scrittore ha costruito questo personaggio femminile che si rivolge a noi e quindi Kathy ci racconta come andavano le cose. Non è solo un flusso di coscienza, ma un flusso di pensieri raccontati, e quindi ci sta che ci siano divagazioni senza censure, rimanendo comunque un libro pulito e adatto a tutti, ma un po' più ardito del film. Grazie alla prima parte più approfondita ma senza mai essere prolissa e noiosa, l'amicizia tra Kathy e Ruth è più significativa di quella che viene presentata nel film, e quindi tutta la parte dopo risalta di più. Il libro continua ad essere migliore del film, anche se il film è un grande film.

La parte più interessante, gli animali inventati da Tommy nei suoi disegni, purtroppo nel film non è stata trasposta e si è optato per classici disegni che lasciano il tempo che trovano. Dunque, scoprire quanto invece era più interessante questa variante ha fatto sì che il film perdesse un po' di valore. Forse non sono riusciti ad inventare disegni in grado di presentare l'idea originale. Nonostante tutto, il film resta molto fedele, quasi uguale, semplificato, come è ovvio che avvenisse.

Man mano che i tre amici crescono crescono e che ci si avvia alla fine della storia, viene fuori il vero amore tra Kathy e Tommy, un amore che nel film, come dicevo, è stato un po' spiattellato troppo all'inizio, mentre il libro riesce a farci capire quanto in realtà fosse importante anche l'amicizia tra Kathy e Ruth, che rimane sempre credibile per tutta la durata del libro. Nel film sembrano quasi sempre antagoniste in un modo o nell'altro, mentre c'era una vera amicizia che dal film risulta attenuata. Inoltre, c'è molto più linguaggio esplicito andando avanti, rimanendo sempre pulito, ma queste parti sono più importanti per Kathy nella storia di quanto ci volesse far capire il film, che ha preferito rimanere sulla parte ideologica.

Sempre più verso la fine, il libro diventa sempre quantomai realistico, ci sono spiegazioni concrete ed è ben costruita la storia che ha portato alla decisione di allevare esseri umani per poter utilizzare i loro organi nei trapianti. Inoltre si capisce di più tutta la parte dei sentimenti. Non è solo una tragedia, ma c'è anche un messaggio.

La scena finale è uguale al film, per la maggior parte il film segue bene il libro e ne fa una trasposizione fedele, accurata e da film ben fatto e non da blockbuster, e forse è per questo che non si è visto più di tanto in giro. L'unica differenza è che fino alla fine il libro resta più accurato, non è mai noioso e invece ci permette di capire meglio i sentimenti della protagonista di cui siamo riusciti a vedere lo sviluppo. C'è stata un'evoluzione del personaggio, anche se raccontata: ci ha spiegato come ha raggiunto la consapevolezza di quello che le aspettava. Il film non ha fatto capire bene che tutta la scuola che avevano fatto loro da piccoli era in realtà un progetto molto importante che voleva mandare avanti questa ideologia dei sentimenti dei cloni, come movimento politico. Ovviamente il film deve fare dei tagli e quindi rimane, per forza di cose, più superficiale. Però il valore di quella struttura dove loro sono cresciuti ha maggior senso: l'importanza di scoprire la sua storia ci permette di capire al meglio tutto quello che c'è stato.

Fino alla fine ho fatto il paragone tra questi cloni e tutti gli animali che vengono allevati, è lo stesso concetto: vengono nascosti agli occhi di chi li usa, vengono trattati come se fossero solo oggetti, invece tutti gli animali, anche quelli che vengono utilizzati e quindi fatti fuori per l'uso di altri animali come l'uomo, hanno la propria personalità, la propria vita e i propri diritti, per quanto possa voler dire ormai questa parola.

L'unica cosa che rimane sempre un po' vaga sia nel film che nel libro è il concreto della medicina: non si dice mai che cosa viene asportato, che parte viene donata. Tutto ciò viene lasciato all'immaginazione e qui si sente la carenza di una spiegazione che avrebbe fatto piacere. Non in termini medici complicati, però andare un po' più nel concreto sarebbe stato meglio perché avrebbe reso tutto più cruento. Invece si è scelta più la filosofia, la parte filosofica del mettere in evidenza come questi ragazzi, allevati per essere utilizzati come donatori, imparano a dare più senso alla propria vita sapendo che hanno meno tempo. Certo, uno pensa che tutti sono destinati a morire, ma loro, nel momento in cui hanno raggiunto quella consapevolezza, cambiano atteggiamento, crescono e danno più importanza ai loro ultimi anni. Sicuramente da rileggere e rivedere. È una storia che fa pensare e quindi vale la pena di essere conosciuta.

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