I grandi classici Disney 101: perfette imperfezioni



Niente da fare, queste sono le vere storie di Topolino. In questa raccolta che va dal 1952 al 1980, ci sono tre storie degli anni '50 che sono spettacolari, veri reperti storici. Continuo a credere che i moderni sceneggiatori di Topolino dovrebbero studiare queste storie, imparare e mantenere il classico che c'era, aggiungendo qualcosa di loro ma non troppo, perché Topolino è questo e nient'altro.


1

Topolino e il "saluto dei Mac Gregor" (1969)


Il numero inizia molto bene con una storia del 1969. Topolino, Minni e Pippo vanno da un vicino della zia di Minni che li porterà in Scozia. Interessante l’uso spensierato delle armi e anche lo stereotipo dello scozzese con il gonnellino. Apprezzo la naturalezza di questa storia e la semplicità, ma anche l’ottima costruzione narrativa, semplice ma accattivante e divertente, come lo erano le storie di un tempo. Topolino ora non avrebbe mai detto che qualcuno è un po’ tocco a causa dell’estremo moralismo. Inoltre, invece di dire suonare si diceva "sonare".


2

Paperino e il cane invadente (1971)


Questa è una storia molto triste. Paperino viene inseguito da un cane affettuoso e lui fa di tutto per sbarazzarsene. I modi di Paperino sono molto irritanti e disturbanti e mi piacerebbe dire che è una mentalità vecchia come spesso accade con queste storie, ma purtroppo temo che questo atteggiamento nei confronti degli animali non sia superato, soprattutto nel privato. Per esempio, Paperino a un certo punto dice: “Potrei cacciarlo a pedate“ poi, dato che non riesce a far niente (ma non lo prende mai a calci), lo fa saltare in macchina e lo porta via lontano per abbandonarlo. Ma non erano solo gli anni '70 quando queste cose succedevano (e succedono) ma anche molti anni dopo. Solo a un certo punto, alla fine degli anni '90, è iniziata una certa sensibilizzazione e se ne parlava, ma prima succedeva e basta, c’erano i cani che camminavano sul ciglio della strada, soprattutto d'estate. Vedere questa scena mi ha spezzato il cuore perché mi ha riportato alla mente tutte quelle cose che da piccola non capivo fino in fondo ma che ora mi straziano. La storia ovviamente si conclude nel migliore dei modi, ma il sapore che ha lasciato, che non è neanche un retrogusto, è molto amaro. Mi tocca in primo piano come amante degli animali e soprattutto dei cani, inoltre vorrei poter dire che è una cosa passata ma sappiamo tutti che non lo è.


3

Topolino nella valle d’incanto (1952)


Questa storia, disegnata da Rino Anzi, un pittore grafico pubblicitario, è storica. Leggendola, avevo sentito una certa confusione e mi sembrava di non averci capito niente, ma poi, grazie a due interessanti articoli posti prima e dopo la storia, sono riuscita a stabilire che la confusione mia era generale. Rino faceva il fumettista per sbarcare il lunario ed era riuscito ad avere quest’incarico per Topolino. Quando questa storia uscì in tre puntate su Topolino, era il giugno 1952. Paperone era nato da poco. In Italia era ancora tutto confuso, ma di solito non c’era una mescolanza tra paperi e topi come succedeva negli Stati Uniti. In questa storia abbiamo Topolino, Paperino, Paperone e Gambadilegno, ma anche Pluto e Basettoni. Gambadilegno ruba il castello di Paperone (non il deposito) e lo porta nella valle d’incanto che nei due numeri successivi viene denominata terra d’incanto. È incredibile come questa storia sia arrivata qua tra le mie mani e non c’è niente da criticare, ma solo la necessità di immaginare questo grafico, questo artista per niente interessato ai fumetti, che li fa come un qualcosa in più per guadagnare e sopravvivere. Invece il suo lavoro è rimasto nella storia e ha mantenuto lui nella storia dei fumetti. Una vera chicca.


4

Paperino e le vitamine (1958)


Storia da due facciate, divertente e geniale, perfetta per un gradito ritorno agli anni '50 all’interno di questo numero.


5

Paperino e l’anello dei desideri (1977)


Una storia con un pizzico di magia, ma soprattutto sarcasmo, ironia e divertimento. A quei tempi le storie erano proprio per tutti, Topolino ora invece tende ad essere addato solo a un pubblico di tre-quattro anni, purtroppo.


6

Topolino e la bussola del Khan (1958)


Un altro bel salto temporale con questa storia in cui Topolino e Pippo sono alle prese con un po’ di magia e viaggiano attraverso il globo grazie a una magica bussola di un antenato di Pippo. La storia scorre, coinvolge e affascina. Non si sente minimamente l’età di quello che stiamo leggendo.


7

Topolino e il pazzo pazzo tempo (1976)


Una storiella interessante, originale e creativa. Che cosa gli vuoi dire? Ai tempi andati facevano le storie con una certa naturalezza che ormai è andata persa, purtroppo.


8

Zio Paperone e il ritorno del tempo che fu (1980)


Il numero si conclude con la storia più "nuova" della raccolta. I disegni già hanno le forme a me più note, ma più leggo queste raccolte e più mi piace scoprire il passato. In questa storia, Paperino viaggia fino in Oklahoma, è stato un numero pieno di viaggi che si conclude in modo divertente e senza pensieri. Hakuna matata.

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