Review: Topolino n. 3580

Topolino n. 3580 Topolino n. 3580 by Walt Disney Company
My rating: 1 of 5 stars

hermio

Iniziamo male come sempre con la vignetta: sarcastica…? No, lamentosa.

Il capo, nella sua solfa iniziale, comincia a dire che gli edicolanti vendono più giornali. Certo, perché la gente al mare non ha un cazzo da fare e quindi compra dei giornali per passare il tempo sulle sdraio che hanno pagato oro. Ma questa è un’altra storia. Allora si rivolge a potenziali nuovi lettori e dice che questo è un bel settimanale e racconta quello che troveranno… Io, se fossi un nuovo lettore che si mette a leggere tutta questa spiegazione, cambierei subito giornale. Però, dico, come ti presenti con queste storie? Male.

La prima di Paperino è mediocre, la seconda su Marie Curie è pallosa, la terza è brevissima ma carina perché straniera, la quarta è accettabile e l’ultima è un quinto episodio di una serie che è una rottura. No, non ti presenti tanto bene.

Per quanto riguarda le rubriche, ben 6 pagine su Marie Curie! Io devo capire perché ci vogliono indottrinare quando noi vogliamo solo leggere i fumetti. Come sempre, l’agenda della settimana non ci risparmia una valanga di pubblicità. Male per quanto riguarda il disegno, molto complicati e del tutto inutili quelli che, secondo loro, sono tutorial per disegnare Paperone. Lasciate perdere a questo punto se non avete più voglia di fare le cose per bene.

Altre pubblicità, giochi per tonti e barzellette dagli stessi. Poteva andare peggio per le rubriche ma tutta quella roba scientifica… Non ce ne frega, grazie.

Ciò che è venuto meglio di tutto questo numero è la simpatica copertina con Paperino, senza cellulari e in stile classico. Peccato che poi dopo la copertina va sempre tutto peggio.

1
GLI ALLEGRI MESTIERI DI PAPERINO - INCARICO FINALE

Oh, per fortuna hanno messo la parola fine su questa serie di storielle senza senso e tutte ripetitive. Devono smetterla di serializzare come fossero Netflix. Quando fanno così, ogni storia di una serie è la fotocopia della precedente con piccole modifiche e dunque significa solo che non hanno voglia di sviluppare la fantasia. Per quanto è simpatico Paperino, queste storie sono tremende, non hanno un senso logico e questa ha fatto pena nella conclusione: era meglio che finissero senza quella scenetta finale da quattro soldi.

2
PICOLOGIA - LA DETERMINAZIONE DI FERRO DI MADAME PAPERIE

Ok, qui si sono dati da fare per raggiungere l’apice di bruttezza. Vogliono fare i professoroni di nuovo, salendo in cattedra. Quando mi chiedo come è possibile che venga in mente a qualcuno di sviluppare una trama del genere, penso che chi ha l’idea sta studiando la materia in questione perché la sviluppa come se fosse un libro di biologia, chimica o fisica. Ecco la storia di Marie Curie, come se ce ne fregasse qualcosa in questo giornale, non siamo a scuola. A seguire, ovviamente, l’avevo capito subito che ci sarebbe stato, un articolo sulla nota scienziata. Il brutto di queste storie è che a un certo punto si mettono proprio a spiegare come se fossero dei libri. Pico prende la parola e ci spiega l’atomo, neutroni, protoni… Questa è follia. Pico non è fatto così, Pico ha delle lauree inventate, ma non si mette mai a fare la spiegazione di qualcosa così pallose. Avete rovinato questo personaggio, poi affiancandolo sempre a quell’insopportabile sfigato del nipote di Archimede, Newton, che fa sempre la stessa espressione. Paperone vuole fare una serie intitolata Picologia ed ecco che, finita una serie su Paperino (vedi storia precedente), se ne apre subito un’altra. Però Paperone ha ragione, un argomento del genere non fa share, perché far finta di sì? Queste storie sono talmente noiose che io non riesco a capire come possano interessare a dei piccoli lettori. Ma perché volete inculcare loro nella testa cose che andranno a studiare? Non siete professori, finitela con questa educazione che volete impartire. Lasciateci ignoranti ma divertiteci con le storie.

3
PIPPO E LA GIUNGLA, DOLCE GIUNGLA

Carina, una storia che viene dall’estero. A questo punto credo che gli sceneggiatori possono andare in vacanza, è meglio per tutti, prendiamo storie vecchie di altri paesi e le traduciamo. Comunque è solo un’operazione di marketing che serve per sponsorizzare l’uscita di Almanacco Topolino, una raccolta di storie scritte all’estero.

4
ZIO PAPERONE, ROCKERDUCK E GLI AFFARI IN CONDIVISIONE

Papstagram. E con questo dico tutto. Secondo gli sceneggiatori, su Instagram si parla di finanza? Già è tanto se c’è qualcosa più di un selfie e propaganda da quattro soldi o fuori luogo, ma la finanza… Avrebbe avuto più senso se avessero parlato di Internet, ma perché mettere sempre in mezzo quel cazzo di social con quel nome da parodia sfigato?

Forse io sono come Paperone, voglio rimanere nel secolo scorso. Questa storia ha abbastanza senso e, a parte la parodia di Instagram, è la migliore di questo numero, dopo quella straniera.

5
TOPOLINO E L’ISOLA CHE NON C’È - Episodio 5

La scimmia invasata, no dai! Con paroloni scientifici mischiati a colossali cazzate sismiche, finalmente si conclude questa solfa durata cinque lunghi inutili episodi. Dovevano scegliere o tutto l’intrigo della pietra (molto noioso) o l’isola che scompare (meglio). E poi il rapper influencer? Ma basta!

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