Review: Topolino n. 3586

Topolino n. 3586 Topolino n. 3586 by Walt Disney Company
My rating: 1 of 5 stars

Sceneggiatori da Cambiare

hermio

Ci sono cinque storie? No, una non vale perché è a metà! Le altre storie sono ridicole e ripetitive, con trame discutibili e spesso noiose. Ci sono ripetizioni non solo all'interno dello stesso numero ma anche tra i numeri precedenti. Sempre gli stessi argomenti oltre che brutte parodie. La parodia è quella di Sandokan di cui tutti potevamo fare a meno. Non solo la storia è a metà, ma ha sempre la stessa impostazione ed è seguita da sei pagine di intervista a non si sa chi. C'è una bella storia con un gatto protagonista, ma sempre narrata con quell'aria da professoroni che ci vogliono insegnare. Non mancano l'agenda della settimana, i brutti giochi e le terribili barzellette. In questo numero è futile anche il tutorial di disegno perché Amalia viene riproposta per l'ennesima volta ma in una modalità che non si capisce niente. C'è anche il finto articolo che invece è la pubblicità del National Geographic su vari pennuti. Ditemi voi a cosa serve inserire tre pagine sui pennuti tra i fumetti: uno sta leggendo ed ecco i pennuti. Però poi si nota che la storia dopo è stata adattata all'articolo perché questi uccelli che ci propongono vivono nella foresta dove, guarda caso, è ambientata la storia dopo. Come sempre un Topolino all'insegna del marketing: manca la fantasia e la voglia di farci divertire, pensano a loro e non a noi. Ci sono seri problemi di sceneggiatura. Topolino non è solo disegni, devono essere anche belle storie che ci devono far sognare.

In fondo c'è anche una storiella mono-pagina con uno stile già proposto altre volte in cui si tenta di inscenare un giallo a cui il lettore deve dare una soluzione. Oltre che bruttina come idea, non può essere considerata una storia essendo da una sola pagina e senza trama. Inoltre, Manetta una volta aveva un sigaro. Perché gliel'avete dovuto togliere? Dobbiamo essere davvero così buonisti? Sono tutti bravi, belli e perfetti?

1
SANDOPAPER (parte 1 di 2)

Basta chiamarli episodi, sono parti. Dividete una storia a metà e vale la metà. Comunque, proprio come mi aspettavo, questa ennesima parodia di cui non avevamo bisogno è venuta male, è noiosa, si sente che c'è una carenza di idee e non si capisce perché bisogna rifarsi a personaggi di altri che hanno una loro fama. Paperino non può essere un pirata e quindi fa ridere questa trasposizione. La storia inizia subito in modo lento, sempre questa necessità di voler riempire pagine su pagine in modo inutile. Sandokan che spara un colpo a salve? Di cosa avete paura? Sempre questo buonismo: se non potete usare le armi non dovete fare la parodia di Sandokan. Volete fare anche una spada di plastica? La trama languisce fino alla fine. Vengono riproposte le stesse situazioni in ogni parodia: Paperino si innamora di Paperina, Gastone lo contrasta e Paperone lo minaccia. Questa volta poi sembra una fotocopia venuta male della trama di Aladdin. Unica nota positiva di questa storia è lo stile di disegno e soprattutto la colorazione originale, variopinta e accattivante. Peccato che per fare un fumetto serva anche una trama, altrimenti sono tutte tavole. Fate le storie normali! Ma certo, hanno fatto questa storia solo perché in edicola esce una raccolta dedicata, non sia mai che non ci sia un po' di marketing. E poi ovviamente un bel riempitivo di un articolo che intervista gli autori di questa storia come se fossero delle celebrità. Ma chi se ne frega del loro processo creativo mal riuscito!

2
TOPOLINO GIRAMONDO - TOPOLINO INCONTRA UN GATTO

Oddio, hanno intenzione di fare un'altra serie? Perché questa poteva anche essere carina però ci hanno dovuto mettere anche una lezione di geografia sul Rio delle Amazzoni per riportare tutto alla realtà. Basta, non siete professori! Poi non si poteva intitolare semplicemente "Topolino e il gatto"? Ma questi, vedrai, che nel prossimo numero fanno "Topolino giramondo" e ci mettono un'altra lezione di geografia. Ma che problemi avete? Poi Topolino con la barba? Ma dai! Lo sapete che i topi hanno il pelo, sì? Comunque la storia era carina, peccato per queste cavolate che ci hanno messo.

3
LE ALLEGRE FERIE DI PAPERINO - IN FERIE

Ma come si fa? Io non riesco a capire chi sceglie i titoli. Addirittura la stessa parola nel titolo, non vedete quanto suona male? "Le allegre ferie di Paperino - In ferie". Ma un titolo come "Paperino in ferie" non ce la facevate a scriverlo?

4
PAPEROGA'S NEW PROFESSIONS - OPINION SUPPORTER

Come volevasi dimostrare, ecco che si ripetono. Ma perché ragionare in serie? Questa gente sta solo a guardare Netflix? Ma non ce la fate ad essere un po' creativi? E smettetela con questi titoli in inglese maccheronico, fa ridere!

Che poi questa serie è uguale alla precedente, solo che invece di Paperino che lavora per Paperone c'è Paperoga che lavora per Filo. Non solo ripetizione nella serie ma anche tra serie! Poi ovviamente ci hanno buttato anche un po' di calcio, anzi non un po', un'esagerazione: discorsi calcistici approfonditi, schematici, professionali, noiosissimi, ridicoli e patetici! Ormai le idee sono finite da un pezzo, cambiate sceneggiatori vi prego.

5
ZIO PAPERONE E L'AFFARE IN CONCORRENZA

Poteva essere carina ma, ragazzi, Paperone vince una concessione per fare una strada lunga e attrezzata per arrivare a una miniera in mezzo alla foresta che si deve cominciare a scavare... Vi rendete conto di cosa vuol dire? Abbattere alberi, distruggere l'ecosistema, prendere qualcosa che non è proprio... Poi ci vuole fare anche un parco a tema per insegnare la sopravvivenza... Vi rendete conto che le foreste sono già in sofferenza? Ripeto la necessità di cambiare sceneggiatori: da una parte fate tanto gli inclusivi e i benpensanti e poi scrivete queste cavolate, e non è la prima volta. È inutile che mi mettete un articolo sui pennuti prima e poi dopo scrivete che va bene distruggere la foresta per saccheggiarla.

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