Topolino 3588: niente da fare




Un numero abbastanza ridicolo, soprattutto con quei suoi occhialini 3D in stile anni '80: se ne poteva fare a meno. La storia da loro tanto proclamata da leggere con quegli occhiali è scomoda, scolorita e soprattutto banale. Ne segue ovviamente un articolo su una che va in macchina, come se ce ne importasse qualcosa di questa tipa. Tra le altre storie, quella di Paperino e Amelia è abbastanza carina ma troppo prevedibile. Quella di Topolino è assurda e quella di Qui, Quo, Qua infantile. In questo numero, oltre ovviamente a un articolo sulla storia 3D di cui non ce ne importa niente, c'è anche un articolo (non si sa come gli sia venuto in mente) sulle tradizioni antiche, insomma sono tre pagine da buttare. Tra le altre pagine da buttare anche quelle solite dell'agenda settimanale, i giochi scemi e le barzellette idiote. Inoltre, non manca, a seguire l'ultima storia, un articolo sugli insetti. Per quanto mi piaccia l'entomologia, non credo che questa sia la sede in cui parlarne. Insomma, un numero che non ha niente di interessante.


1

FAST TRACK MICKEY - TRACCIA FANTASMA 3D


Mah, pessima idea. Tanto valeva mettere delle figure da guardare con gli occhialini e basta. Questa io non la posso considerare una storia, senza trama, peccato perché l'idea del Luna Park non era male, ma tutta la corsa con le macchine è noiosa. Tutto ciò solo perché ci deve essere un articolo su una che va con le macchine, ma chi se ne importa di quella? È stato molto scomodo provare a leggere con quegli occhialini, in digitale l'effetto si aveva solo se non era ingrandito. Siamo sicuri che non faccia male alla vista? Io ho guardato un paio di immagini poi basta, me la sono letta senza guardare le figure che comunque erano talmente semplicistiche che anche se non le guardavi era uguale. Che dire poi del titolo, ancora con questo inglese che sembra maccheronico, Fast Track Mickey... Fa ridere, neanche un titolo decente per questa storia senza senso. Dovete fare le cose normali, cazzo! Ah beh, ovviamente poi c'è anche un'intervista per parlare di questa opera d'arte come se fosse chissà cosa. Preferisco una classica storia a colori invece di vederne una con queste tonalità solo per avere un effetto 3D da quattro soldi.


2

PAPERINO BACIATO DALLA SFORTUNA


Witchapp! Basta, vi prego, con le parodie di tutti i social di Zuck, questa fa proprio schifo. Non ne avevamo bisogno, le streghe possono parlare attraverso la sfera di cristallo senza fare finta che sia un cellulare, usate la magia come si deve! Altra cosa ridicola di questa storia: che senso ha dividerla in parti? È una storia unica, cosa dividete? È abbastanza carina solo che è troppo prevedibile, la trama è scontata dall'inizio alla fine. L'unica cosa che mi è piaciuta molto sono i disegni, soprattutto quelli notturni e gli animali di contorno che arricchiscono la presentazione. Ma di nuovo, per fare una storia non bastano i disegni, serve anche la trama.


3

TOPOLINO E LE DEMOLIZIONI A CATENA


Ancora con questa storia che il cugino di Orazio appena mette piede in un luogo lo distrugge e loro continuano a dire che succede perché è sbadato, ma la verità è che si comporta come se portasse sfiga. Solo che una cosa del genere ovviamente è un tabù, non si può dire che la sfiga esiste, per carità. Però non ha senso, ogni volta che mettono in scena tutta questa storia che Orazio distrugge tutto con la sua sola presenza, ti dimostrano che invece porta sfiga. Dunque se il concetto principale su cui si basa la storia non ha il minimo senso, va a finire che tutta la trama è sballata. Inoltre ci sono un po' troppi cellulari, basta, che palle.


4

QUI, QUO, QUA IN: RITORNO AL MICROMONDO


Questa è proprio infantile, ridicola, noiosa e non si capisce dove vuole andare a parare. Le invenzioni di Newton sono insopportabili come la sua presenza, la trama è adatta a un pubblico di lettori di tre anni. Mi ricorda un vecchio film della Disney "Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi" (1989), ma almeno quello aveva una trama. Qui non sono riusciti a sviluppare niente dalla particolarità di ritrovarsi microscopici in un ambiente naturale insieme agli insetti: niente avventura e solo scene soporifere. Peccato, se sapevano fare, avevano tutti gli strumenti per farlo. 

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