Review: W.i.t.c.h., Vol. 1

W.i.t.c.h., Vol. 1 W.i.t.c.h., Vol. 1 by Haruko Iida
My rating: 2 of 5 stars

caotico e infantile

Ho seguito questa saga quando è uscita, dall'inizio alla fine, e questo manga non le rende giustizia. Non ricordo la storia nei minimi particolari perché sono passati tanti anni, ma direi che a grandi linee ci siamo, solo che come manga è molto confusionario. Ci sono dei momenti in cui non si capisce quello che succede, scene caotiche senza un perché. La storia era piuttosto lunga ma qui sono riusciti a concentrarla nel modo giusto, solo che mi è sembrato che si dia molto spazio a Will e Irma, molto meno alle altre due, con l'eccezione di Cornelia che ogni sua comparsa è interessante e la rende la più accattivante. Inizialmente l'idea del manga di questo fumetto mi aveva attirato, ma poi mi sono resa conto che effettivamente Witch come fumetto ha sempre avuto le fattezze di un manga, i disegni erano già in quello stile e in effetti non c'è stata stilizzazione tra queste pagine, l'unica differenza è l'assenza dei colori e il volerlo far leggere da destra a sinistra. Secondo me non ha senso che noi dobbiamo leggere un fumetto italiano alla giapponese quando non è neanche arrivato in Giappone. Per me è stata una scelta un po' ridicola che ha aumentato il caos generale.

Witch ha sempre avuto un problema, ovvero essere uscito in Italia dove i fumetti venivano fortemente considerati per un pubblico infantile e molto giovane e per questo il target è sempre stato troppo basso, tanto che il giornale era un giornale, c'erano i fumetti e un sacco di rubriche dementi, per non parlare poi di tutti i gadget che in ogni numero venivano annessi. Sciocchezze tremende, paccottiglia spesso imbarazzante. Gli autori avevano tra le mani una storia molto potente che hanno annacquato, sia con tutte quelle idiozie tra rubriche e gadget, ma anche non riuscendo a concludere la storia prima. Se ci fossero stati meno numeri invece di 139, Witch sarebbe potuto diventare un cult, però non lo è diventato perché è stato dispersivo. Non c'è una storia unica, tanto che alla fine, andando avanti con i numeri, la storia diventa sempre meno importante e le pagine si riempiono di stupide rubriche.

In questo caso, il manga cerca di prendere il meglio di quello che c'era e quindi come lettura è piacevole, ma per chi era abituato a leggerlo in un certo modo, in un certo formato con i colori, da sinistra a destra, pagine più grandi... Questo manga non vale assolutamente quanto la storia vera e purtroppo ne reca i difetti, soprattutto l’essere troppo infantile.

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