I grandi classici Disney 102: perfezione


Una serie di complimenti per questa raccolta, storia dopo storia, adoro leggere fumetti che altrimenti sarebbero dimenticati e invece hanno più diritto di esistere di quelli moderni che ormai hanno perso la brillantezza di questi vecchi. Leggendo sia Topolino ogni settimana che queste raccolte mi rendo conto di come purtroppo l'arte c'era anche nei fumetti ma ora è andata persa. Peccato, per fortuna esistono queste raccolte.


1

Zio Paperone e le fragole di Brigitta (1967)


Il numero comincia bene, ottima annata, storia fuori dalle righe come si sapeva fare solo un tempo, vignette con le scritte ben leggibili, pagine equilibrate e mai troppo pesanti. Insomma, ottimo.


2

Topolino e l’enigma del campanile (1965)


Non immaginavo che Macchia Nera fosse presente come sin da quegli anni. Mi sono stupita di trovarlo senza quella squallida tunica nera con cui lo avvolgono nei recenti Topolini. È un bel cattivo, e si parlava di segreti di energia atomica che voleva rubare. I modi schietti di queste storie sono sempre accattivanti proprio come i colori piatti e forti che le caratterizzano. Un'altra storia che è un piacere leggerla.


3

Topolino e la goccia che scoccia (1969)


Divertente e anche se leggermente educativa: sempre meglio chiamare l'idraulico per evitare altri problemi. Pippo e Topolino sono una coppia eccezionale e non riesco a capire come mai nei fumetti moderni vanno sempre ad inventare stupidi personaggi ridicoli quando hanno già tutto quello che occorre.


4

Topolino e la caccia ai grilli (1965)


Una storia con pagine a colori e in bianco e nero alternate a due a due. Anche se cacciare i grilli mi perturba non posso giudicare troppo pesantemente pratiche degli anni 60 con mentalità moderne, anche perché nessun grillo è stato maltrattato. A parte questo, è scorrevole e divertente.


5

Paperino ispettore scolastico (1952)


Storia firmata Carl Barks, per quanto riguarda il testo e i disegni. Questa e le due seguenti sono le storie più vecchie di questa raccolta, è un immenso piacere leggerle perché sono come piccoli scrigni che ci permettono di osservare un tempo passato che mai più ritornerà. Leggendo anche Topolino tutte le settimane mi accorgo di tutto quello che viene perso a causa della modernità, non c'è più spontaneità e le storie non rispecchiano più quello che siamo ma solo quello che la società si aspetta che siamo.


6

Paperino e la pietra filosofale (1952)


Un'altra storia che viene da un tempo lontano, a contarli sono 74 anni! Ma è splendente molto più delle trame odierne. Ancora una volta un'eredità, un parente deceduto rende felice un erede ma con un risvolto burlesco, una lettura accattivante.


7

Paperino e i piatti volanti (1952)


Una terza storia dal 1952, questo numero ci tratta con i guanti. Era successo anche in un'altra, Paperino si ritrova in un falso pianeta alieno. Queste storie così spontanee e potenti sono letture irresistibili.


8

Paperino e la pentola genuina (1971)


Per la strada gira un rigattiere, un tipo con un carretto pieno di ferri vecchi che cerca di rivendere. E diceva che il suo lavoro era al tramonto perché di tipi come lui a fare quel lavoro non se ne vedevano più. Eppure più di 10 anni dopo qui qualcuno se ne vedeva non con carretto e cavallo ma c'erano. Storia dalla trama come spesso accade fuori di testa ma proprio per questo irresistibile.


9

Paperino erede universale (1974)


Per ben due volte nello stesso numero si parla di eredità. Un tema che ormai Topolino non si azzarda più a prendere in esame, perché dopo come fai a vedere i personaggi che esultano? Non ci fosse mai una volta che nelle storie vecchie Paperino non abbia esultato per tale notizia per rimanerci poi sempre alla fine fregato! Eccellente anche questa.

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