Review: La visita della vecchia signora

La visita della vecchia signora La visita della vecchia signora by Friedrich Dürrenmatt
My rating: 2 of 5 stars

Meglio al teatro

hermio

Prima di discutere la trama di questo libro, è necessario considerare l'editore e la scelta grafica. Nonostante il libro sia stato stampato solo due anni fa, sono rimasta scioccate dal formato. Il libro è molto piccolo, le pagine non sono numerose e il carattere è illeggibile. Ho dovuto usare una lente di ingrandimento, oltre agli occhiali, e ho iniziato a leggere in queste condizioni solo perché il libro era breve. Mi chiedo perché abbiano fatto questa scelta. La storia non è lunga, avrebbero potuto utilizzare un carattere leggermente più grande e aggiungere qualche pagina in più. Non credo che l'aspetto economico sarebbe stato catastrofico. Dal momento che il libro è stato pubblicato dagli anni '50 ad oggi, c'è qualcuno che lo acquista. Tuttavia, i lettori che si ritrovano con un libro del genere potrebbero essere scoraggiati. Personalmente, l'ho preso in prestito dalla biblioteca perché se l'avessi comprato su Amazon, l'avrei restituito senza nemmeno leggerlo. È inaccettabile.

Riguardo alla trama, ho letto sei libri di questo autore, e prima di questo ho letto "Romolo il Grande", presentato anch’esso come un copione teatrale. "Romolo il Grande", senza una conoscenza approfondita della storia, non era difficile da comprendere, ma difficile da apprezzare pienamente. Invece, questo libro può essere letto senza alcuna conoscenza pregressa, un punto a suo favore. La lettura è scorrevole come sempre, ma a volte l'ho trovata un po' noiosa perché, essendo un copione teatrale, include ogni dettaglio, come la scelta della musica e la disposizione delle scenografie. Pertanto, credo che la genialità di questa trama, che emerge anche dalla lettura del copione, possa essere apprezzata molto di più assistendo all'opera a teatro.

Una nota di demerito dovuta alla pantera. C'è una pantera che vaga per la città e viene fatta fuori. Queste scene, purtroppo, mi rendono più difficile apprezzare la storia, soprattutto perché in questo caso, se ne poteva fare a meno.

I primi due atti sono piuttosto divertenti, sebbene il divertimento diminuisca progressivamente e termini con il terzo atto. Quest'ultimo conclude la storia in un modo, a mio parere, non eccezionale. Succede esattamente ciò che ci si aspetta, senza nulla che ci possa sorprendere o una memorabile originalità. È stato tutto costruito solo per lasciare una morale? Una morale piuttosto prevedibile, ovvero che per soldi tutti sono disposti a tutto. Un'altra morale che emerge è: la vendetta è un piatto che va servito freddo.

Anche in questo caso, come sempre quando critico Dürrenmatt, non si tratta di una critica pesante. Anche in questa opera, la grandezza dell'autore è evidente. La trama è geniale, nonostante la conclusione. Tuttavia, mentre in "La Promessa" aveva rinunciato allo scopo educativo, mi sembra che in questo caso abbia privilegiato la morale a discapito dell'arte. In questa opera, infatti, accade ciò che ci si aspetterebbe dalla realtà. Così si critica la realtà, ma si perde in fantasia e originalità, qualità che lo scrittore possiede e ha dimostrato in altre storie di saper utilizzare per sviluppare ottime trame (soprattutto in "La panne" e "La promessa"). Inoltre, presentare l'opera come un copione rende più appropriato vederla che leggerla, poiché leggendola, inevitabilmente si perde qualcosa. Credo che solo con una rappresentazione teatrale si possa apprezzare al massimo quest’opera.

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