Review: Bones and All

Bones and All Bones and All by Camille DeAngelis
My rating: 2 of 5 stars

Meglio il film

hermio

Sapevo che questa volta il film sarebbe stato migliore del libro. Circa due anni fa, ho visto al cinema il film tratto da questo libro, ed è stato impressionante. Il tema del cannibalismo era affrontato in modo affascinante e originale, e aveva un senso. Era una storia d'amore alternativa e coinvolgente, diversa da tutto ciò che avevo visto prima. Ho comprato il libro, ma come spesso succede, è rimasto in libreria. Ora, senza un motivo particolare, ho deciso di leggerlo.

All'inizio, e per gran parte del libro, ero convinta che fosse all'altezza del film e persino migliore di quanto immaginavo, anche se non migliore del film, mai. Il film ha reso le cose più accettabili, artistiche e adatte per lo schermo. Comprendo che scrivere un libro può essere difficile e a volte può non emergere la soluzione giusta per sviluppare una storia. Purtroppo, ho iniziato a gradire sempre meno il libro quando, verso la fine, si è discostato molto da ciò che Guadagnino aveva proposto nel suo film. La sceneggiatura non è stata scritta dal regista, quindi è difficile determinare chi ha avuto le idee migliori, probabilmente lo sceneggiatore.

Ho trovato tutte le differenze tra il film e il libro migliori nella versione cinematografica, anche se il libro rimane apprezzabile. Mi ha sorpreso perché era piacevole e mi ha confermato che la storia aveva senso, nonostante la sua credibilità fosse pari a zero. È scritto come una favola della buonanotte. Il film, dal canto suo, rendeva il tutto più macabro, non eccessivamente, ma con un tocco oscuro. Tuttavia, era sempre presentato con una certa poesia e attenzione nella scelta dei colori e delle inquadrature.

Nel libro, ogni riferimento al cannibalismo viene presentato come "la cosa brutta", senza che si versi una goccia di sangue. Questo non mi sembrava un problema eccessivo, dato che il racconto era presentato come una favola, anche se era abbastanza frustrante.

(Da qui in poi ci sono degli spoiler)

Il problema più grande del libro è che Sully è il nonno di Maren! Anche se questo potrebbe essere un colpo di scena, non possiamo semplicemente accettare l'idea che tutto sia così magico da renderlo suo nonno. È assurdo, specialmente considerando il comportamento aggressivo di Sully nei confronti di Maren, nonostante fosse un suo parente. Inspiegabile.

Il film, invece, eliminando questo legame di parentela, è riuscito a rendere Sully un antagonista più credibile. Nel film, Sully si arrabbia con Maren perché lei sceglie Lee al posto suo. Nel libro invece l’antagonismo non ha senso.

Un altro grande problema del libro è l'uscita di scena di Lee. Nel film, Sully si confronta e sconfigge Lee in combattimento, ma Lee rimane ferito a morte e alla fine chiede a Maren di essere mangiato da lei. Il finale del film è perfetto. Che cosa succede nel libro? Lee mette fuori gioco Sully senza essere ferito. Le sue ore sono contate perché quando lui e Maren si avvicinano, lei lo mangia senza una ragione apparente. Lei era innamorata, lui ad un certo punto le chiede di essere mangiato e lei lo fa. Questa parte è completamente sbagliata perché non si può eliminare in questo modo un protagonista. Anche in questo caso, è stata una sorpresa, ma seguita dalla delusione di vedere come un libro che mi era piaciuto per tre quarti sta andando a rotoli con la trama.

Ci sono altre differenze tra il film e il libro, tra cui la data dell'ambientazione. Il libro è ambientato nel 1998, mentre il film nel 1988. Questa differenza sembra essere una scelta per mantenere la credibilità della trama, dato che nel '98 si cominciava già a usare Internet, rendendo più difficile nascondere certi crimini in una società avanzata. Riguardo alle date, c'è un'incongruenza nel libro. Maren è nata nel 1981 e ha iniziato il suo viaggio appena compiuti 16 anni ed è arriva alla vittima di nome Andy qualche settimana dopo. Tuttavia, nella sua confessione che leggiamo prima che lei la bruci, scrive che ha ucciso Andy a giugno 1998, quando in teoria avrebbe dovuto essere il 1997 perché 81 + 16 fa 97 e la matematica non è un’opinione.

A volte, per mantenere quel tono favoleggiante, si rischia di essere confusionari. Ad esempio, in un momento del racconto, Maren incontra un personaggio di nome Travis che le chiede di essere mangiato. Inizialmente, non avevo compreso questa richiesta, poiché non c'era nulla di esplicito detto. Solo più avanti ho capito. Ho trovato questa parte confusa, perché a volte le cose devono essere espresse chiaramente. Non si può sempre lasciare tutto sottinteso. Serve qualcosa di esplicito, non tutto può rimanere velato, soprattutto considerando l'argomento.

Il film ha apportato alcune modifiche significative oltre alla dinamica della trama. Nel libro, il padre di Maren se ne va per vari motivi quando lei è piccola e non si sono mai visti. Lei vive con la madre fino a quando, a 16 anni, la madre se ne va e Maren decide di andare a trovare il padre, che si trova in un manicomio. Nel film invece, è la madre ad essere ricoverata in un manicomio e Maren rimane con il padre finché questo non la abbandona. Forse la versione del libro era migliore in questo aspetto, ma nel complesso, il film ha preso le idee più originali e le ha sviluppate in modo più accattivante. Pur avendo apportato alcune modifiche minori, il film rimane fedele alla storia principale e queste modifiche hanno migliorato la trama.

Ci sono parti del libro che ho trovato noiose e inutili, come tutte le volte che Maren descrive i suoi sogni. Sono artefatti e improbabili, nel senso che sembrano troppo inventati per la fiction, nessuno sognerebbe mai in quel modo. Inoltre e non apportano nulla alla trama.

Un grosso problema riguarda la scena si scopre che Sully ha fatto fuori un gatto. Mi ha sorpreso, dato che l'autrice è vegana, come afferma nei ringraziamenti. Nonostante ciò, tollera una tale scena nella trama che ha scritto. Io non l'avrei mai scritta. Quando leggo storie, non voglio trovare scene in cui gli animali vengono maltrattati o fanno una brutta fine, perché tengo a loro. Inoltre, nel racconto c'è anche una rana morta, un piumino di vera pelle d'oca, una camicia di seta... Ma perché? Non riesco a capire, dato che lei è vegana.

Nonostante dichiari di essere vegana, l'autrice sembra quasi soddisfatta quando la gente si sorprende del fatto che abbia scritto un libro sul cannibalismo. Non ci vedo nulla di strano, dato che sono argomenti molto diversi. Essendo stata vegetariana (anche se ho dovuto smettere per vari motivi), so che la vita degli animali ha lo stesso valore di quella umana. Nonostante ciò, non riesco a trovare nel libro una propaganda vegana, il che è un bene, poiché i libri con propaganda tendono ad essere patetici.

Credo che questa scrittrice sia stata una meteora nel campo della letteratura. Aveva scritto alcuni libri prima, ma non ha più prodotto nulla degno di nota. Sembra il classico caso di un autore che ha un'idea brillante per un libro, ma poi non ha altro da scrivere, come è successo con Twilight o Harry Potter. Ho apprezzato molto il libro e mi è piaciuta la storia, ma purtroppo si è concluso molto male, rovinando il mio iniziale giudizio positivo. Non è stato un giudizio negativo drastico, ma pensavo di poterlo valutare meglio. Inizialmente avrei dato al libro quattro stelle su cinque, ma alla fine ne ha perse due, rimanendo con solo due stelle. È un peccato, forse il finale del libro è il motivo per cui non ci sono in libreria altri libri di questa scrittrice che si è anche dimenticata, nei ringraziamenti, di ringraziare i lettori.

Citazione:

Non mi era mai venuto in mente che potevo imparare a lavorare a maglia, ma ora tutta un tratto lo desideravo molto intensamente. Volevo farmi un maglione in cui nascondermi.
Pagina 71

View all my reviews

Nessun commento:

Posta un commento