Review: I guerrieri del sottosuolo

I guerrieri del sottosuolo I guerrieri del sottosuolo by Kate Wild
My rating: 1 of 5 stars

Da dimenticare

hermio

Non mi stupisco nel constatare che questa scrittrice è caduta nell'oblio. Ma come fa una donna adulta a cercare di impersonare un ragazzino nomade? Non ci riesce e infatti, a meno che non sei un grande scrittore, il risultato è una schifezza come questa. Patetico, uno stile di scrittura insopportabile. Scritto in una improbabile prima persona, non fa altro che dire che pensa come un rettile e lo ripete fino allo sfinimento. Come intercalare in italiano c’è "Caz," ma come si fa? È una difficile lettura. Insopportabile.

L’età del target di lettura è molto bassa, questo libro va bene solo per chi non ne ha mai letto uno, mentre per tutti gli altri risulterà ridicolo e a volte anche imbarazzante. Non solo per come è scritto ma anche per la trama stessa.

La scrittura è piatta, senza passione. Sulla copertina c’è scritto che questa donna (difficile chiamarla una scrittrice) prima si occupava di fare documentari ed è rimasta affascinata da un documentario sui nomadi. Si vede che non c’entra niente con questa popolazione e che ha fatto finta di esserne parte solo per sentito dire. Raccapricciante.

Ma come le è venuto in mente di fingersi un nomade teenager? Forse voleva fare loro un omaggio, ma è risultato patetico.

Questa donna resta sconosciuta sul web, se ne sono perse le tracce e pochissimi hanno letto questo libro. Sembra che faccia parte di una saga; probabilmente l’editore le aveva proposto un contratto, poi è finita nel dimenticatoio per fortuna.

La trama è priva di logica, sembra copiata da qualcosa che ha sentito e poi ha cercato di metterci un tocco personale, creando un mix di cliché e luoghi comuni, spunti copiati in malo modo. Come se non bastasse, non c’è niente di credibile. Non ha creato un mondo fantasy, ma ha cercato di rimanere nella realtà introducendo combattimenti tra ragazzini nel sottosuolo per opera di un cattivissimo che ovviamente è contrastato da un’organizzazione super segreta chiamata "La Fenice." Persino il nome manca di originalità.

È una di quelle classiche storie in cui i ragazzini capiscono tutto, sanno fare tutto, aiutano gli adulti che altrimenti non saprebbero come risolvere problemi gravissimi mondiali e dimostrano che loro avevano sempre ragione e gli adulti non hanno mai capito niente. Questa è una trama che andava bene per chi faceva le elementari di vent’anni fa, perché ormai credo che anche i bambini delle elementari riderebbero di un romanzo così. Inoltre, il libro è scritto in modo piuttosto denso e credo che questa donna non abbia proprio capito cosa voleva fare. Ha pensato di scrivere un libro come se fosse semplice, ma purtroppo non ha la passione giusta, non ha messo se stessa in nessun personaggio, forse perché non c’è niente di lei che ha reputato abbastanza interessante da poter alimentare un buon personaggio. Scrittori si diventa e lei non ha mai coltivato questa passione, è palese.

Un libro che ho preso a caso in biblioteca, uno di quei libri che i bibliotecari trovano abbandonati e impolveratinegli scaffali e mettono sul tavolo per invogliare i lettori. Comunque, è interessante capire che razza di storie hanno la possibilità di essere pubblicate, è sempre una sorpresa.

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