Review: La Storia

La Storia La Storia by Elsa Morante
My rating: 3 of 5 stars

Straziante

hermio

Ma perché l'autrice, nota amante dei gatti, deve scrivere sempre queste tragedie feline? Già era successo con il primo libro, poi nel secondo ci ha messo un cane che moriva, adesso qui ci mette una gatta che partorisce un gattino, lo lascia morire, poi viene insultata da tutti i rifugiati e poi uccide due canarini, fugge e forse viene presa per essere mangiata in un periodo di guerra. Io non ce la faccio a riascoltare questo libro per rivivere questo pezzo, non l'ho mandato avanti veloce solo perché avevo paura di perdermi dei pezzi, ma è stato terribile e almeno quel pezzo non lo voglio leggere mai più.

È strano come questa autrice abbia scritto libri che mi sono piaciuti molto a partire dal primo (a parte il dramma felino), ma poi via via libri che mi piacevano sempre di meno. Con "L'isola di Arturo" avevo già sperimentato questa sua nota storica che aveva inserito alla fine e che mi aveva mal disposto verso tutto il libro anche se l'avevo apprezzato, e qui si parla troppo di storia in modo esagerato e lei è una che poteva scrivere benissimo cose sue senza riprendere questo dramma storico e culturale. Non posso dire che questo libro è scritto male perché il suo stile mi affascina, lo trovo un'opera d'arte ma di quelle opere d'arte che non riesco ad apprezzare fino in fondo e il motivo sono proprio gli animali e la fine che fanno in questa trama. Ho capito che si tratta di un periodo di guerra, ma io mi commuovo per gli animali e per questo non mi piace leggere storie con animali. Poi non è finita qui perché non ci sono solo le tragedie feline ma anche canine. Il pezzo con il bambino e il cane Bella che si occupa di lui mi è piaciuto molto, perché è spensierato, si prende i suoi tempi e ci descrive un rapporto fantastico, anche per questo non me la sento di dire che è un brutto libro perché queste parti sono per me eccezionali, però pure in questo caso il cane fa una brutta fine. Per un momento ho pensato che ce l'avrebbe fatta ma invece, non solo tutti i personaggi principali, ma anche quel cane vanno a finire sotto terra.

Non ho avuto una particolare simpatia per i personaggi, però li ho trovati comunque veri e con una loro storia e soprattutto ognuno con una parte di follia credibile, ma tutta la questione degli animali mi ha lasciato svuotata, mi ha indisposto contro questo libro. È sicuramente da rileggere perché un'opera così complessa e pesante ma su cui c'è stato un grandissimo lavoro va riletta, però mi pesa farlo al tempo stesso per via di queste tragedie animali che non avrei voluto leggere. Ho ascoltato questo audiolibro come se fosse una lunga fiaba che mi ha accompagnato per svariati giorni, ma queste conclusioni catastrofiche mi hanno indispettito tanto che non so se riuscirò neanche a guardare la fiction della Rai che è stata tratta da questo libro. Sicuramente sarà qualcosa di meno pesante, però vederlo anche su schermo mi strazia anche di più. Dunque un libro faticoso, sofferto, ma che è valsa la pena leggere.

Concludo con questa favolosa citazione:

Stava seduta in terra fra i gatti e parlava con essi sempre in quel suo linguaggio rotto e inarticolato che oggi, però, somigliava nel timbro a una voce di bambina. Da come le si accostavano e le rispondevano, era chiaro, a ogni modo, che i gatti comprendevano benissimo il suo linguaggio e lei, fra loro, stava obliosa e beata come chi è immerso in una conversazione celeste.

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