Review: Klara e il sole

Klara e il sole Klara e il sole by Kazuo Ishiguro
My rating: 2 of 5 stars

Insufficiente

hermio

Arrivo dopo la lettura di altri due romanzi dello stesso autore, anzi dall'ascolto di entrambi. Procedo con questo audiolibro, l'ultimo uscito e dall'argomento che mi interessa molto. Proprio come i due libri precedenti che ho letto, l'impostazione è la stessa: il personaggio in questione ripercorre con flashback il suo passato. In questo caso si tratta di un cyborg definito AA, un cyborg da compagnia per bambini e ragazzi. Il futuro distopico, dunque fantascientifico, si capisce da come parla questo personaggio, ma di nuovo ho riscontrato, proprio come in "Non lasciarmi", la necessità di una spiegazione un po' più ampliata di quello che sono questi cyborg e che cosa succede nella realtà. "Non lasciarmi" era molto più originale ma per quanto riguarda le AI già eravamo passati su questa storia con il film di Spielberg, proprio "A.I.". Questo argomento è già stato ampiamente trattato, però questo parlare amichevole dell'intelligenza artificiale — che però non viene mai nominata tale e neanche cyborg, quindi non si sa cos’è — ci culla in questa storia abbastanza coinvolgente. Il problema è che sin da subito vorrei averne uno anche io, un amico artificiale.

La storia procede piatta ma interessante, lo scrittore è sempre abile nel creare una realtà suggestiva in cui si muovono non solo il personaggio che parla ma tutti quelli con cui è venuto a conoscenza e a interagire, la trama resta imprevedibile. Non si capisce bene dove vuole andare a parare, ma a un certo punto, oltre la metà, prende una forma e una piega più inaspettata e quindi migliore. Il problema principale di questa storia non è chi parla, ovvero l'automa, ma la ragazza a cui questa è associata, ovvero Josie, la protagonista umana. È insopportabile, viziata, sbruffona, smorfiosa, fa la malata, tutti la viziano, tratta tutti male, si crede la più bella del mondo e tutto ruota intorno a lei. È insopportabile, un vero peccato perché avrei voluto tutti bei personaggi per questa storia che mi interessava particolarmente, ma si è ben presto rivelato non all'altezza di "Non lasciarmi".

Ho sperato in qualcosa di meglio fino alla fine, qualcosa che non c'è stato. Il libro è rimasto troppo blando, niente è stato spiegato tutto solo accennato, ogni concetto presentato poteva essere la punta dell'iceberg di idee formidabili che invece sono rimaste confuse, e non perché si voleva creare una sorta di detto non detto, ma perché sembra non esserci stata la voglia di approfondire argomenti che potevano essere trattati in modo più ampliato, soprattutto da uno scrittore come questo. Per esempio, cosa sono tutte quelle macchine inquinanti che giravano? Cosa sono i ragazzi potenziati? Effettivamente, che cosa è potenziato in loro? Lo stesso discorso che si era presentato in "Non lasciarmi" in cui i donatori venivano utilizzati in modo non chiaro. Certo, tutti sanno che cosa sono le donazioni, ma anche lì avevo riscontrato una sorta di noncuranza per l'aspetto scientifico che invece era alla base di tutto. Di nuovo la scienza viene accennata in modo troppo blando, come se non si conoscesse o se si affrontasse il tema dell'intelligenza artificiale per sentito dire. Il grande film di Spielberg "Intelligenza Artificiale", in tempi in cui ancora non c'era tutto questo dibattito sull'intelligenza artificiale, era molto più innovativo e approfondito ed era riuscito a creare una grande storia di impatto affrontando temi anche dai risvolti filosofici. Niente a che vedere con questo libro quando l'autore, un grande scrittore, avrebbe potuto fare molto meglio. Probabilmente si è seduto, anzi disteso, sugli allori dato che già si sta facendo un film e quindi con poco sforzo è riuscito ad avere il massimo dei guadagni.

Un libro che mi dispiace aver trovato così scialbo, bastava anche poco per renderlo un po' più interessante. Per esempio, si poteva evitare di mettere il solito classico amore tra un ragazzino e una ragazzina e proporre qualcosa di diverso, magari tra due ragazzini o anche parlare, anche meglio, di una storia tra adulti che sarebbe stata più interessante anche con un cyborg (o automa o quello che è) dall'aspetto e soprattutto dal modo di parlare e pensare meno infantile, perché Klara sembra un’ingenua ragazzetta di sei anni! E anche con la sua fissa per il sole dopo un po' stufa, diventa troppo una favola ma neanche moderna. I personaggi sono tutti noiosi, Josie la protagonista è insopportabile fino alla fine quando improvvisamente finisce nel background e non conta più niente dopo tutta quella tragedia da telenovela della sua misteriosa malattia (pure quella, che cosa era non si sa). Poi c'è tutta la questione del college: ci vogliono andare tutti e poi non ci va nessuno. Ci amiamo tutti e poi non si ama nessuno. Sembra che il libro sia stato costruito senza tenere conto dei personaggi che sono rimasti molto approssimativi, scontati e per niente interessanti. Tantomeno lo era questo cyborg o quello che era, perché non si capisce neanche come era fatto. Poi mi chiedo (conoscendo come ragionano le AI) possibile che un computer non sappia che il sole non ricarica gli umani? Insomma un fallimento quasi totale, l'idea era buona, lui sa scrivere bene ma più si va avanti con la storia più diventa evidente che non sapeva che scrivere in questo libro la cui trama rimane insufficiente e poco interessante quando l'argomento avrebbe potuto offrire molti risvolti che uno come lui avrebbe potuto sviluppare in modo eccellente, ne sono sicura. Peccato.

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